Il progetto ReDiNet ha l’obiettivo di rafforzare la comunicazione tra diabetologo e oculista per migliorare il journey dei pazienti con retinopatia diabetica.
Il progetto ReDiNet ha l’obiettivo di rafforzare la comunicazione tra diabetologo e oculista per migliorare il journey dei pazienti con retinopatia diabetica.
Nella sua fase iniziale, il progetto ReDiNet coinvolgerà 6 ospedali su tutto il territorio nazionale. Il percorso prende inizio dal diabetologo, che si occupa di sottoporre i pazienti diabetici a uno screening di primo livello mediante retinografia, con l’uso di un sistema automatizzato di Intelligenza Artificiale. Il sistema, grazie ad una funzione algoritmica, è in grado di rilevare lesioni di retinopatia diabetica e nel caso di lesione sospetta, il paziente viene indirizzato a una visita specialistica oculistica nell’ambito dello stesso centro ospedaliero.
Creare un network di professionisti contro la retinopatia diabetica: è da questo obiettivo che prende vita il progetto ReDiNet (Retina Diabete Network), nato da una collaborazione tra le multinazionali farmaceutiche Novartis, impegnata in ambito oculistico e Novo Nordisk, impegnata in ambito diabetologico, insieme a Meteda, gruppo italiano che da oltre vent’anni sviluppa software e dispositivi medici nel campo del diabete e della nutrizione.
Il progetto, che nella sua fase di prova coinvolgerà 6 ospedali su tutto il territorio nazionale per una durata di 12 mesi, ha come obiettivo quello di creare una vera e propria “rete” tra il diabetologo e l’oculista, migliorando il journey dei pazienti con retinopatia diabetica.
Il percorso prende inizio dal diabetologo, che si occupa di sottoporre i pazienti diabetici a uno screening di primo livello mediante retinografia, attraverso un sistema automatizzato di Intelligenza Artificiale distribuito da Meteda con il nome commerciale DAIRET (Diabetes Artificial Intelligence for RETinopathy) di Meteda.
Il programma analizza i dati ed effettua la valutazione di qualità delle immagini, attraverso una funzione algoritmica in grado di ricercare lesioni di retinopatia diabetica: nel caso in cui venga identificata una lesione sospetta, il diabetologo indirizzerà allora il paziente ad una visita specialistica oculistica all’interno dello stesso centro ospedaliero, per verificare la diagnosi ed iniziare eventualmente un percorso terapeutico.
In questo modo, grazie al supporto della tecnologia, il diabetologo può intercettare tempestivamente i pazienti potenzialmente affetti da retinopatia diabetica e ridurre il tempo di invio, presa in carico e trattamento da parte dell’oculista.
La velocità in questi casi risulta un fattore determinante: la retinopatia diabetica è una complicanza del diabete che comporta un danno ai vasi sanguigni della retina e colpisce circa il 30-50% delle persone con diabete, causando un forte deterioramento della capacità visiva, che può anche portare alla cecità.
Tenere sotto controllo il diabete e sottoporsi a screening per la diagnosi precoce è il modo migliore per prevenire questa patologia: ancora oggi, però, non è sempre facile accedere a controlli tempestivi, a causa di carenze strutturali o percorsi diagnostico-clinici da ottimizzare. Tale scenario si traduce poi in un aggravio di spese per la gestione tardiva di soggetti per i quali non sia stata adottata una strategia preventiva.
Dal momento che il paziente affetto da retinopatia diabetica deve essere seguito parallelamente dal diabetologo e dall’oculista, è indispensabile che questi lavorino in maniera sinergica per garantire una presa in carico rapida e ottimale.
In questo senso il progetto ReDiNet offre la possibilità, attraverso uno screening di primo livello con l’impiego di tecniche di Intelligenza Artificiale, di valutare il possibile beneficio di percorsi clinici collaborativi tra le discipline coinvolte, ai fini di una gestione efficace delle complicanze oculari nelle persone con diabete.
Il Progetto ReDiNet è attualmente attivo nei centri: